domingo, 2 de octubre de 2011



Mujeres de Fuego, Mujeres de Nieve*
Del mismo modo en que la práctica artística se sustenta sobre la idea y el pensamiento, en el artista requiere de su representación. La temática y fundamentos de este proyecto nace de la observación fruto del desarrollo de una actividad profesional como fotógrafa de moda, en la cual el proceso de transformación, representación identidaria y la asimilación de los distintos roles juegan un papel fundamental. En este trabajo previo existe ya una reflexión sobre los tipos de mujeres, su interpretación y como ellas mismas adoptan unos modelos culturales elaborados por la propia sociedad en la que están insertas.
Antes de la posmodernidad se definía a la mujer desde una óptica patriarcal y en roles sexuales, categorizadas como madre, virgen, prostituta, esposa…las cuales además debían de obedecer a los patrones de conductas que pertenezcan al estereotipo asignado. Como consecuencia, socialmente se ha educado a la mujer para desempeñar papeles pasivos: matrimonio, cuidado del hogar, gestación, crianza de los hijos... La actividad femenina consistía en aceptarlos. En el proyecto de investigación que fundamenta a esta producción fotográfica, se describe a la mujer como interprete de ciertos estos roles, materializado en una acumulación de caretas como parábola de su identidad y que designan su comportamiento y actitud, es decir, cada papel es representado por su propia careta. Así pues, las identidades se manifiestan como unas máscaras que se superponen como subestratos, ocultando una identidad a otra sin ser ninguna únicas ni excluyentes. Por lo que se plantea en este proyecto la idea de la identidad femenina sin una configuración definitiva, más bien, y como cualquier otro elemento social, entendida como un organismo vivo y mutable que se reconfigura continuamente. Aunque dicha mutabilidad produce temor al hombre, que la traduce en muerte genérica y le crea desasosiego, por la inestabilidad que supone a los pilares sociales, inalterables en otros tiempos y siempre favorecedores a su condición.

Se afrontó la cuestión o el problema abstracto de los roles femeninos en la sociedad contemporánea desde la perspectiva occidental y su definición, por lo que para obtener una clasificación inicial de estos roles femeninos, las “máscaras”, que den respuesta gráfica al estudio y que se aproxime en lo posible a la realidad, se realizó una primera intervención a través de un sondeo. En el mismo se consultó a un grupo heterogéneo social y cultura de hombres y mujeres a cerca de las aspiraciones o/y expectativas sobre el sexo femenino. El resultado del mismo se presenta en una categorización catalogada con conceptos como maternidad, autosuficiencia, independencia, sujeción a los detalles, superación, cuerpo… finalmente representados por las series fotográficas expuestas.


Por María del Mar García Jiménez

Donne di Fuoco, Donne di Neve*

La pratica artistica si basa sull’idea e il pensiero, proprio come l’artista per la sua rappresentazione. Il tema e i fondamenti di questo progetto nascono dall’osservazione frutto dello sviluppo di un’attività professionale come fotografa di moda, in cui il processo di trasformazione, rappresentazione identitaria e assimilazione dei vari ruoli hanno un ruolo fondamentale. In questo lavoro previo esiste già una riflessione sulle tipologie di donna, la loro interpretazione e come esse stesse adottano alcuni modelli culturali elaborati dalla società in cui sono inserite.
Prima del postmodernismo la donna era definita da un’ottica patriarcale e nei suoi ruoli sessuali, categorizzata come madre, vergine, prostituta, sposa… le quali inoltre dovevano obbedire ai padroni dei comportamenti che appartenevano allo stereotipo assegnato. Di conseguenza, la donna è stata educata socialmente per assolvere ruoli passivi: matrimonio, cura della casa, gestazione, crescita dei figli… L’attività femminile consisteva nell’accettarli. Nel progetto di ricerca che è alla base di questa produzione fotografica, la donna è descritta come interprete di alcuni di questi ruoli, materializzati in un’accumulazione di maschere come parabola della loro identità e che designano il loro comportamento e la loro attitudine, ovvero ogni ruolo è rappresentato dalla sua propria maschera. Così, dunque, le identità si manifestano attraverso maschere che si sovrappongono come “gli strati di una cipolla”, nascondendo un’identità all’altra e nessuna di esse è unica o esclusiva. Come è evidente in questo progetto, l’idea dell’identità femminile non ha una configurazione definitiva, anzi, come qualunque altro elemento sociale, va intesa come un organismo vivo e mutevole, che si riconfigura continuamente. Anche se tale mutevolezza genera timore nell’uomo, che la traduce in morte generica e gli crea inquietudine, a causa dell’instabilità che presuppongono i pilastri sociali, inalterabili in altri tempi e sempre favorevoli alla sua condizione.

La questione o il problema astratto dei ruoli femminili nella società contemporanea è stato affrontato a partire da una prospettiva occidentale e la sua definizioneper ottenere una classificazione iniziale di questi ruoli femminili, le “maschere”, che diano una risposta grafica allo studio e che si avvicinino per quanto possibile alla realtà. Un primo passo è stato la realizzazione di un sondaggio in cui è stato consultato un gruppo sociale eterogeneo e la cultura di uomini e donne sulle aspirazioni e/o aspettative riguardo al sesso femminile. Il risultato di tale sondaggio si presenta in una categorizzazione catalogata con concetti come maternità, autosufficienza, indipendenza, attenzione ai dettagli, superamento, corpo… rappresentati dalla serie fotografica esposta.


María del Mar García Jiménez